Life, Love, Light

India

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Il 25 settembre a 5 anni dalla beatificazione di Chiara è stata inaugurata la prima parrocchia intitolata a lei.

Una grande festa di fraternità tra cristiani e indù, presieduta dal vescovo delle diocesi di Sagar, mons. Anthony Chiarayath in cui è stata eretta la nuova chiesa, all’interno del complesso scolastico di Sironi.

Nel corso della settimana di permanenza in India i coniugi Badano hanno incontrato anche le comunità e i simpatizzanti del Movimento dei Focolari di Bhopal e di Mumbai.

Carissimi,

Come molti di voi sanno, siamo appena tornati dall’India e ci premeva farvi avere subito qualche notizia dei giorni intensi e bellissimi vissuti a Mumbai e Bhopal.

Avevamo qualche timore nell’intraprendere un viaggio tanto impegnativo, ma fin dall’invito giuntoci dal vescovo della diocesi di Sagar (quella in cui si trova la nuova chiesa dedicata a Chiara Luce) ci è sembrato di capire che nostra figlia ne fosse felice e che ci spingesse a partire. Era un’altra occasione – questa davvero inaspettata – che Chiara ci offriva per cooperare a diffondere il suo messaggio, tanto più in un luogo così lontano e in contesti tanto diversi. Aveva ragione naturalmente, e aggiungiamo che in tante occasioni in questi giorni ci è sembrato di sentire con forza e in modo speciale la sua presenza e il suo sostegno.

Difficile riassumere in poche righe quanto accaduto in questa settimana. Al di là delle diverse circostanze che abbiamo condiviso (in primo luogo con Chicca e Franz Coriasco che ci accompagnavano come sempre in questi viaggi), e del rapporto splendido con un’infinità di persone, alcuni accadimenti e circostanze han fatto sì che questo viaggio ci resterà nel cuore per sempre.

Ancora adesso non riusciamo a renderci ben conto della grandezza di quanto è accaduto. Probabilmente per la prima volta nella storia della Chiesa, a due genitori è stata data la grazia di presenziare all’inaugurazione di una parrocchia, e per di più in una diocesi di 40.000 chilometri quadrati, dove i cristiani sono meno di 200 in tutto! Noi più che mai ci siamo sentiti niente e nessuno perché ha fatto tutto Gesù. E’ stata una gioia che non è possibile esprimere a parole.

Ma questo viaggio ci ha mostrato, come mai prima, quanto Chiara continui ad aprire strade per noi impensabili: a modo suo, secondo progetti che solo raramente ci è dato di capire sul momento, ma che risplendono e fruttificano assai meglio dei nostri: facendo sbocciare realtà nuovissime, aprendo nuove vie di unità, e rapporti sorprendenti con persone, gruppi e realtà ecclesiali che solo questo pretesto rende possibili. Chiara Luce è davvero un grimaldello capace di aprire qualsiasi porta, e dietro ognuna, un’infinità di meravigliose sorprese!

Ci siamo resi ancora una volta conto che il modello di santità di Chiara è davvero universale e che s’incarna in mille modi diversi, a seconda delle fedi, dei contesti, e delle realtà sociali in cui arriva.

Tutto è andato bene, al di là di ogni più rosea aspettativa: quasi che Chiara supplisse in vece nostra, non solo colmando le nostre inadeguatezze, ma risolvendo problemi, sciogliendo tensioni, appianando difficoltà. Ma a condizione, e in proporzione, a quanto il nostro rapporto con lei fosse reale, e dunque, solo se riuscivamo ad essere e vivere in sintonia, immersi, nella la sua realtà spirituale.

Insomma la nostra Chiara non finisce di sorprenderci. Ogni giorno noi ringraziamo Dio per averci dato una figlia così e Gli chiediamo di renderci degni di questo Suo grandissimo dono.

Mille situazioni e persone ci hanno veramente toccato il cuore: per esempio trovare un gruppo di giovani indù, raccolti intorno al quadro di Chiara che avevamo portato dall’Italia: a pregare nella sua chiesa, alla fine della celebrazione: l’ennesima prova che Chiara è davvero un modello, un’ispirazione, una sorella per tutti, a prescindere dalle loro fedi, dalle culture e dalle latitudini. E chissà quante altre meraviglie potranno nascere da questo piccolo seme…

Sentiamo il cuore colmo di gratitudine: per tutto ciò che nostra figlia continua a farci vivere, per l’Opera di Chiara Lubich che continua ad essere la sua e la nostra casa ovunque ci troviamo, per Sua Eccellenza mons. Anthony Chirayath che ha così fortemente voluto questa chiesa e la nostra presenza, e per tutti coloro – e stavolta sono stati davvero tantissimi – che hanno reso possibile questo viaggio: direttamente o sostenendoci con le loro preghiere.

Continuando in questa meravigliosa avventura, mandiamo a tutti un grandissimo, fraterno abbraccio!

Maria Teresa & Ruggero Badano

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